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martedì 1 novembre 2011

Articolo1


L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro.
Quindi, da almeno due mesi, a seguito della chiusura della bottega,armata di pazienza,umiltà e di curriculum ben sintetizzato a dovere – scrivere di vent'anni di esperienze rischierebbe di diventare noioso – frequento,tra gli altri mezzi di reperimento del lavoro fornite dal meraviglioso Paese del Sole, le agenzie interinali.
Soprattutto tramite web, ma anche andando a vedere con i miei occhi.


Sono figlia di una cultura fatta più di incontri con le persone, quindi mi sembrava il caso - ingenua – di accompagnare il fatidico resoconto cartaceo della mia vita lavorativa con la mia faccina non digitale, la mia presenza fisica. Avrebbe dovuto dare più spessore a un elenco di esperienze in questa o quella azienda, dire di più delle mie tre lingue,del mio stato civile e della mia patente B. In realtà noto che le agenzie, dal nostro ultimo incontro,circa dieci anni fa,sono cambiatissime: quattro domande veloci e banali in piedi a una signorina distaccata e annoiata, nessun segno di vita dall'altra parte della scrivania, la burocrazia e il disinteresse allo stato puro: ben peggio del già alquanto orribile vecchio Ufficio di Collocamento, che trasudava vita difficile, necessità economica, momenti duri e tanta fatica.
In più, tanti, troppi segni dei tempi: code infinite, cartelli anonimi e impersonali sulle porte d'ingresso che impongono orari risicati per la presentazione dei cv, altri cartelli in rumeno,spagnolo, arabo.
Presentarsi di persona, oggi, significa non essere al passo coi tempi, appartenere o al passato- come se già l'età anagrafica non facesse il suo porco dovere- oppure non avere gli strumenti che ti fanno fare lo scatto in serie A,dove ci sono i professionisti, puliti,istruiti,globalizzati e digitali.
Ammetto che sia molto più comodo,anche se alquanto inutile,visti i risultati, rispondere da casa alle cosiddette opportunità che presentano i vari portali delle stesse agenzie. Ma è anche vero che quello che funziona, oggi come nel passato, è la rete di conoscenze,quella fatte di persone,di corpi,di sguardi e di empatia. 
Altro che global, come sempre meglio local.  

2 commenti:

  1. oddio non sai come capisco.
    io le ho incontrate nel 2001 e ne sono uscita con un contratto a tempo inteterminato...le ho rincontrate nel 2008/2009 ed ho avuto le tue stesse sensazioni...
    e infatti il lavoro l'ho trovato grazie alla rete local...
    e tremo, ma davvero tanto, all'idea che è possibile che io debba ricominciare di nuovo...
    coraggio

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  2. ce la fo, ce la devo fare....uffa però

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