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giovedì 23 giugno 2011

Mare profumo di mare

So che dovrei scrivere qualcosa di interessante, di intrigante,anche un po' impegnato e che mi faccia riflettere. Ma non ci riesco. 
Con l'avanzare della stagione estiva, normalmente il mio cervello va in 
black-out e anche quest'anno non fa eccezione.
Continuo a pensare ai prossimi giorni, quando salirò su un bel trenino e 
me ne andrò un po' al mare, in una piccola casetta in mezzo agli ulivi. 
Mare vicino, niente di particolare, ma tranquillizzante, familiare. 

Quest'anno, anche per la vacanza EcoAgricola che farò in Agosto, ho deciso di viaggiare esclusivamente in treno: un po' perchè l'idea di mettermi in macchina in mezzo a duecentomillemilioni di altre auto mi fa venire una istantanea crisi di claustrofobia; un po' perchè voglio godermi il viaggio,guardare fuori dal finestrino, leggere un libro, appisolarmi un po', magari fare due chiacchiere.



Spero profondamente di trovare un treno decente: per il mare vicino, anche volendo,non esiste uno di quei bei treni fighettosi, tutti aria condizionata e 
wi-fi; d'altronde,dato che non si tratta di viaggi di mille chilometri, se il treno non è infestato dai parassiti e la toilette è transitabile, va benissimo la cara vecchia seconda classe.

Sembra incredibile che, mentre qua dietro c'è gente in presidio permanente per evitare la costruzione della Grande Opera Più Costosa e Inutile del Mondo, in Italia non si possa banalmente avere un servizio ferroviario statale decente e abbordabile al costo.
L'ultima volta che presi il treno per tornare in città dalla Casetta tra gli Ulivi, ci vollero tipo 5 ore per fare meno di 250km, con una sosta infinita nella stazione intermedia dove la gente, per salire, entrava dal finestrino con il machete tra i denti. Ci fu quasi una sommossa a causa del caldo, delle terrificanti esalazioni che arrivavano dai bagni e per i quattro strati di persone ammassate come polli in batteria. Una qualche bestiaccia invisibile e molto pruriginosa si appropriò della mia schiena per circa una settimana.
Al contrario,il treno per Milano di cui ero habituée qualche anno fa era una roba da siuri: sedili puliti, comodi,larghi, connessione internet: ma pagava la ditta quindi io scialavo allegramente un Frecciarossa -devo dire che, in quanto a tempistica, per la modica cifra del 150% in più sul prezzo del biglietto si recuperavano circa 3 minuti e mezzo. In compenso si poteva fare un'interessante analisi socio-antropologica dei frequentatori abituali di quella tratta: AD,PR,CEO, orologi costosi, pc ultimissima generazione, discorsi professionali di livello galattico, borsette almeno Vuitton, se non Hermès. 
Io al confronto di questo “Sex and the City” de'noantri, sembravo piuttosto Renato Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna”, che pure di campagna proprio non sono.
Per andare dal centro città al confine francese ricordo poi un viaggio di 9 ore e mezza: parlo di 300 km, e in tabella oraria regolare. Poi, una volta a Mentone, per andare a Marsiglia ci misi 2 ore e mezzo (stessa distanza).

Questa volta però,voglio essere fiduciosa e decrescente: parto in un giorno feriale in orario improbabile, quindi mi auguro di fare un viaggio discreto, se non addirittura piacevole. Mi porto un panino, però, non si sa mai.

3 commenti:

  1. Buonissima ecovacanza, maaa... dov'è la casetta tra gli ulivi? Provo ad indovinare: Liguria?

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  2. @cooksappe: grazie! anche a te! :-))
    @Dani: yesssss. Lì vado a trovare i miei due vecchietti. L'ecovacanza da mozzo di fattoria sarà in Toscana...yuppi!! non vedo l'ora...

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