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sabato 5 maggio 2012

Lavande et romarin


Io continuo a pizzicarmi il braccio per vedere un po' se sto sognando, e oggi mi sono fatta il braccio blu. Cosa c'è di meglio, in un'assolata e quasi calda mattina di primavera, mettersi un paio di quelle che io chiamo le “scarpebarche”, cioè le calzature più comode che posseggo, attraversare la strada e godersi un lungo e profondo respiro davanti al mare?

Lavanda e rosmarino sul bordo del balcone come primo abbozzo di ostacolo “erboristico” alle fughe dei pelosi: la meta della passeggiata è il Mercato dei Fiori, una delle locations più caratteristiche e colorate della Città Vecchia.

Quindi, gambe in spalla sulla Promenade des Anglais a godersi bambini e adulti a piedi ,in bici,sui pattini,sullo skate o su qualunque aggeggio munito di ruote possa portare in giro.

I galli hanno dovuto tagliare un po' di teste qualche secolo fa,è vero, ma ne è uscito il massimo del melting pot,del décontracté. Il poveraccio col riccone, la signora chic con il marito rasta, il minicane con l'omone, il vecchietto coi pantaloni alla zuava e la russa tutta vestita Chanel.
Tutti insieme, mescolati, tranquilli, dimentichi l'uno dell'altro, in un incredibile chissenefrega della forma, fatto che mi sottolinea quanto in Italia restiamo irrimediabilmente provinciali rispetto a questo, legati come siamo a mille etichette, classifiche, stime di appartenenza.

Nell'aria limpida di questa mattinata, mentre mi godo ogni singola molecola di iodio, ogni foglia di palma, ogni luccichio sul mare (ma anche ogni lato B di giovani e muscolosi podisti ...) arrivare al mercato e scegliere un paio di piantine in qualità di residente e non di turista mi aggiunge più o meno dieci anni di vita. Sapere che,almeno per un po' spero,potrò fare questo fino a quando sarò stufa è meglio di qualunque botox o lifting mai sperimentato. 

Gironzolo un po' nella città vecchia, mi infilo in qualche bottega,mi lego le mani per non comprare nulla, poi torno verso casa.
Scendo in spiaggia,dove qualche ristorantino supersciccoso dispone i tavoli all'aperto. Qualcuno si è seduto sulle pietroline e prende il sole,qualcuno medita ( e mi mette voglia di imitarlo il prima possibile..), un paio di cagnolini festeggiano la fine del cattivo tempo correndo a perdifiato.
Prendo un po' di pietre carine che mi servono per inventarmi un fermaporta e mi avvio. 
 Intanto penso a quale immenso regalo mi è stato fatto dall'universo.
Arriverà il momento,forse,in cui mi abituerò a tutto questo, ma credo proprio ci vorrà un po'...

6 commenti:

  1. Meravigliosa creatura!
    Claudia

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  2. Ma allora hai visto che hai fatto benissssssimo ad andare li?!?! che brava! Ma raccontaci meglio come ci sei arrivata e che fai li....Ovviamente, se ti va ;-)

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    1. già :-) un vero grande beneficio! come ci sono arrivata, colpo di...fortuna, cosa faccio,nulla di strepitoso, ma poi vi racconto!!!

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  3. Ciao Elena!
    Appena sbarcata sul tuo blog..beh! Difficile non ritornarci vista la tua postazione da uno dei posti che io amo di più! Che nostalgia mi fai venire..oltre alle ricette spero non ti dispiaccia se attenderò altre foto!!!

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  4. Benvenuta Mimi! ebbene sì, è molto difficile non amare Nizza...cercherò di fare foto originali, così da stuzzicare la tua nostalgia fino a farti ritornare!!!

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