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lunedì 11 luglio 2011

Amici per sempre

Sto frequentando una scuola di Counseling, e l'ultimo modulo dell'anno ha avuto luogo nel giardino della scuola. 
Questa si trova a ridosso della collina che circonda la città, che è una zona molto carina, rétro, e abbastanza poco metropolitana.
La lezione non era particolarmente coinvolgente, e così mi sono trovata ad osservare il posto nel quale mi trovavo: un vero avamposto del bosco, con grandi alberi, arbusti e piante del tutto spontanee e non militarizzate dalla mano dell'uomo. Il sole del tardo pomeriggio colorava i tronchi prima d'oro 
poi di rosso acceso, in un innocuo e meraviglioso incendio, mentre mille crepitii, tonfi, richiami musicavano la serata. Tantissimi scoiattoli correvano sui rami, distraendomi del tutto. Canti di uccelli probabilmente banali, ma per me davvero esotici, risuonavano da un estremo all'altro della piccola foresta.
E poi, protagonisti assoluti, i tre mici di casa. La Nera, cicciotta e matronale; il Grigio, pelosissimo e attento; il Rosso, un piccolo, vivacissimo Garfield. Sono gatti di casa, quindi abituati alle coccole, alla pappa sicura e ad un comodo riparo notturno, ma allo stesso tempo si trasformano in piccole fiere in quella location di libertà: non sentivo una parola mentre mi perdevo a guardare il Rosso intento a scalare, con aria un po' folle, un grosso albero; il Grigio fare la posta a qualcosa che vedeva solo lui; La Nera, osservare sorniona i movimenti dei due giovanotti.
Ad un certo punto, arriva, ospite inatteso, un cagnetto bianco dall'aria cucciola e molto amichevole: voleva fare amicizia coi pelosi, e gli si avvicinava ingenuo e scondinzolante. Affronto!!! La Nera, col pelo dritto e i canini scoperti; il Grigio con fare minaccioso in posizione di attacco; solo il Rosso pareva non voler essere poi così aggressivo, ma vedendo gli altri ,anche lui con atteggiamento un po' guappo. Ad un tratto , i tre chiudono il cagnetto in un angolo: noi umani all'erta, per evitare momenti di parapiglia.La Nera affonda un destro e il cagnetto, con un”Cao!!” si butta a terra sconfitto e spaventato. Qualche bipede va in suo soccorso e lo riporta ai suoi padroni confinanti.
Che vita fantastica per questi tre mici!!! Avventura, azione, libertà, molto probabilmente anche sesso e rock and roll. Sicuramente unghie affilate sui tronchi, cacca in giro, territori segnati comme-il-faut e tanta, tantissima vita.
non si direbbe, ma questi gatti sanno camminare.
Tornata a casa, a letto, mentre Mozart mi ronfava allegramente a fianco, non sono riuscita a trattenermi dal chiedergli scusa. “Scusami per averti imprigionato da tredici anni, gli ho detto. So che non è il massimo, e ho visto che ci sarebbe molto di meglio, ma questo è il meglio che posso darti. Spero che ti piaccia lo stesso vivere qui con me”.
Come se avesse sentito, il peloso ha girato la testa, e mi ha fissato con i suoi occhioni verde mela per qualche secondo, alzando il tono del ronfo. 
Non può sorridere, ma sono sicura che l'ha fatto.

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