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mercoledì 27 luglio 2011

Paradiso all'improvviso

Non è stata proprio una settimana, ma ha avuto comunque i suoi grandi perchè. Sarà banale, ma lo adoro.
Prendere un po' di sole al mattino alle otto e mezza sul balcone, con una vista a dir poco rasserenante, disturbata solo dalle poche auto che passano sulla piccola strada alle spalle, dal latrare dei cani dei vicini, dal chicchirichi' del gallo e un meraviglioso vicino che mette su del jazz.
Attimi di meditazione spontanea, respirare a fondo aria pulita, i raggi di un sole discontinuo ma deciso in faccia. 
Riempirsi gli occhi di tutte le gradazioni del verde e del blu, pulire il cervello con lo scintillio dell'acqua trasparente di un torrente incerto. 
Gabbiani che urlano e volano bassi sopra la testa. 
Gatti che dormono all'ombra di un albero.
Mistral gentile che scompiglia il tutto.

Sono scesa pochissimo in mezzo al mondo, e non mi è mancato per nulla, anzi, mi ha messo l'angoscia. Unica eccezione, una giornata oltrefrontiera ad abbracciare la mia splendida e sgarrupata Nizza, ed un passaggio catartico dal Principato. Non c'ero mai stata: mi veniva da ridere. Lusso così ridicolmente sfrenato da avere la sensazione di essere entrata nel telefilm sbagliato. Taxi rigorosamente Mercedes nere, con autisti in completo in tinta. Miliardi di turisti gongolanti. Un gelato quattro euro e mezzo, una Schweppes sei, in entrambi casi al banco,che ovviamente non ho consumato. 
Donne residenti in tailleur, uomini in camicia di lino e scarpe griffate.

E'ufficiale, non fa per me, e non solo perchè non me lo posso permettere: sarà un caso che appena sono tornata a casa in città sono stata sopraffatta da un raffreddore allergico spropositato?

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