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martedì 11 dicembre 2012

C'est parti

Altre feste natalizie in avvicinamento. La prima differenza è che qui non si festeggia l'8 Dicembre, festività che invece da noi è considerata un po' il blocco di partenza per il delirio generalizzato,e nemmeno Santo Stefano, che quindi sarebbe lavorativo - ma noi italiani all'estero non siamo psicologicamente programmati per una simile evenienza, e quindi ce ne stiamo a casa comunque.

La seconda - grossa- diversità è che quaggiù la maggior parte dei negozi propongono promozioni prenatalizie con sconti fino al 50%; eventualità che da noi,  a meno che nel frattempo lo spread non ci abbia costretto a cambiare drasticamente abitudini, non si verifica nemmeno mettendo una pistola alla tempia del commerciante il quale, dopo aver tirato una cinghia inimmaginabile durante tutto l'anno,proprio non ce la fa a non approfittare dell'unico momento in cui finalmente tutti diventiamo un po' più gonzi.
Io, comunque, continuo ad essere fedele ai cari,vecchi "saldi di gennaio",nel remotissimo caso in cui volessi comprarmi qualcosa  - così, nel dubbio che i saldi prenatalizi siano applicati a un prezzo che viene gonfiato come un tacchino,appunto,natalizio.



Comunque,anche in Gallia la sostanza non cambia : negozi affollatissimi, che dispiegano quaranta vendeuses alla caccia di ogni singolo eventuale cliente;commesse che vanno letteralmente gestite a mo' di quarterback: un calcio nello stinco, una gomitata sullo sterno, mentre tentano un nemmeno troppo figurato placcaggio dello sventurato aspirante acquirente
La mia sensazione è,d'altronde,che i Galli spendano un botto in più di noi, e con una smaccata preferenza verso le st..upidaggini più incredibili, dal ventilatore senza pale al cofanetto di 40 DVD della famosa serie televisiva; dalle calze di lana con ponpon tirolese (perfettamente attinenti alla location,quindi)  alla scarpa con zeppa anatomica a forma di leopardo. 
Rispetto alla mia formazione solidamente austro-sabauda,il gusto di qua mi pare un tantino coatto, ma questo è un problema mio.

Il nizzardo si lamenta per la crisi, ma neanche lo sa, che cosa sia veramente la crisi: spesa media stimata dai telegiornali per i regali di Natale, 418 Euro a cranio;poi come correttamente viene evidenziato anche qui,sicuramente si applica un po' di "principio del pollo", ma senza dubbio lo spirito è molto,ma molto più alto che da noi. 
Adesso che ritornano in campo italico le vecchie glorie politiche, poi, sarà tutto un pullulare di battute salaci, e noi italiani, a sorridere con la stessa mesta espressione dell'arrosto del 24 Dicembre...

3 commenti:

  1. Quella é Place Macena, bellissima.
    Adoro Nizza, sempre esposta a Sud, con quel sapore misto Italiano e Francese.
    Ho sempre pensato che sarebbe la città nella quale vivrei dopo quella nella quale mi trovo adesso.
    Anche se non abbiamo il Mercantur dietro.
    E poi mantiene dei ricordi meravigliosi.

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    1. Già,Place Massena...ma la mia preferita è Place Garibaldi (la vedi nelle foto,sotto i mici).Un po' perchè mi ricorda tanto la mia Piazza Vittorio,un po' perchè ci sono i dèhors, ti puoi fermare a bere un Café noisette, fare due chiacchiere, leggere... :-) Benvenuto!

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