Pagine

martedì 14 febbraio 2012

Sliding doors


Sei lì tranquilla, nel tuo piccolo ritrovato tran tran,che non ti piace tanto, ma “bisogna fare di necessità virtù” e quindi “o mangi la minestra,o salti la finestra”. 
E dato che di finestre ne hai già saltate un bel po', e che ti sei pure incrinata qualche costolina che ti fa ancora abbastanza male, ti alzi tutte le mattine alle sette per andare a fare ottantamila telefonate a ottantamila persone che per un buon tre quarti ti manderanno più o meno cortesemente a stendere. 

Il quarto rimasto ti darà la sensazione di essere ancora un essere umano che comunica col modo esterno, anche se in effetti ciò che comunichi è quanto mai staccato dalla tua realtà,anzi da qualunque realtà,visto che il tuo posto in quel progetto è fine a se stesso. 
Non conosci chi ti da' da lavorare, non conosci le persone con le quali parli, non sai di che diavolo tratta il lavoro, non sai a che punto del meccanismo si inserisce il tuo apporto. Ma tant'è, ti pagano praticamente a cottimo,quindi “grazie e buona giornata”.

Poi un giorno,tramite la solita benedetta rete di amici in carne e ossa, qualcuno ti fa conoscere qualcun altro che ti propone un'opportunità proprio per il lavoro che hai fatto più a lungo nella tua frammentaria vita lavorativa, l'arredatore di interni. Sempre un lavoro di vendita,d'accordo, ma ormai so che morirò con un copia commissioni tra i denti. Però non è nemmeno un brutto vendere: si parla,in qualche modo, di moda,di colori, di sogni. 
E con buona pace del Professor Monti, è anche l'unica posizione in vent'anni per la quale hai ottenuto un noiosissimo tempo indeterminato, potendo così campare decentemente,senza dovere sempre contare i centesimi.

E' anche vero che è il lavoro per il quale hai sputato più sangue, ti sei giocata dieci anni di vita lavorando tutte le domeniche di tutti i mesi di tutti gli anni, facendo tabula rasa di ogni tipo di relazione umana profonda,leggasi amicizie, storie d'amore,weekend in compagnia,interessi e possibilità.

In questo caso,però, ci sono due variabili da prendere in considerazione e che cambiano abbastanza i termini: una, fondamentale per non ricadere nella ruota da criceto dalla quale ti sei liberata con tanta fatica;l'altra, tanto elettrizzante quanto ansiogena.
La prima ti permette di avere un weekend umano, dicasi domenica e lunedì attaccati - che sembra normale, ma vi posso giurare che non sempre lo è.
E quindi relazioni,eventualmente fidanzati, possibilità di praticare i propri interessi. 

L'altra,ti chiede un piccolo trasferimento. Solo 300 km,niente di che. 
Ma all'estero. In Francia (Beh,non è poi così estero), In Costa Azzurra -o povera me,sale il panico,vi ricordo che non ho più vent'anni e nemmeno trenta- anzi,nella capitale della Cote,Nizza.
Prima reazione:”Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii evvaiiiiiiii” e musichetta brasileira in sottofondo.
Seconda reazione: “Oddio e i gatti?” Bene,verranno anche loro.
Terza reazione: “Oddio e le mie amiche? I miei vecchietti? La mia casina? La mia città, quella in cui vivo da svariati lustri e che in generale detesto ma amo anche immensamente?” 
Il mio supermercato biologico,il mio locale preferito, il mio conto in banca, il mio collegamento internet, le mie chiacchierate infinite, la mia cucina, il mio marciapiede, le mie compagne della scuola di counseling, il mio lampione davanti a casa,il mio percorso portone/fermata della metro quotidiano e potrei continuare per ore.

Sembra facile,sisissi, ma la notte non ci dormo. E ancora devo decidere definitivamente....

12 commenti:

  1. ciao, la mia attitudine fatalista ti direbbe di andare via, gatti al seguito, a gambe levate..il mio mezzo razionale ti consiglia di contare fino a 10 e ponderare..certo è che son c'è alternativa..tanto vale tuffarsi in questa nuova avventura senza rimpianti e con un sorriso..in bocca al lupo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. crepi,stramazzi il lupo,anche se è un animale che amo. Ma sì,credo che comprerò un carrellino da attaccare alla macchina per mettere i mici. :-))

      Elimina
  2. quanto ti capisco...non ci dormirei neanche io :S
    sono talmente legata alle mie abitudini, alle piccole cose che mi rendono felice...
    coraggio! ti lascio una riflessione che ho letto proprio oggi e che mi sono accorta è esattamente quello che ho inconsciamente fatto io quando ho dovuto prendere decisioni lavorative molto importanti: http://www.headless.org/english-new/reflections/vehicular.htm
    e poi se decidi di partire...avrai milioni di cose da raccontarci sulla vita in Francia!!!! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie davvero per l'incoraggiamento...è importante:tutto questo meraviglioso appoggio mi aiuta a non sentirmi una pazza e vecchia incosciente!

      Elimina
  3. MMMmmmmmmmMMMMmmmmmMMMMMMmmmm.....
    ma, mmmmMMMMMmmmmMMMMMMMmmmmmm....
    direi che mi farebbe venire i brividi l'idea di mollare tutto ed andare... ma credo propio che andrei!

    Siamo tutti con te!
    Abbracci forti forti.

    R.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Rugg,sapessi...in certi momenti mi gira davvero la testa ma.....sono talmente curiosa della sfida che....:-))

      Elimina
  4. A 25 anni ho cambiato citta', lasciando tutto e trasferendomi dove non avevo nulla, senza troppi patemi. Ora a 37 sarei terrorizzata, ma se il lavoro che fai ora ti aliena e quello che ti offrono e' interessante... boh io credo andrei. In bocca al lupissimo!

    RispondiElimina
  5. eh si,ma a 25 anni anch'io sarei andata in Antartide in canottiera su una gamba sola. Avendo 37 anni,al posto della canottiera avrei messo una giacchettina. Adesso,mi viene un po'da vomitare al pensiero ma...userò tutte e due le gambe e porterò una bacinella (non si sa mai come e quando lo stomaco si ribellerà)

    RispondiElimina
  6. Fa paura, conosco un po' la sensazione.
    Però se non hai motivi gravissimi che ti legano qui, io ci andrei :)
    Qualunque sia la tua decisione, in bocca al luppolo XD Con buona pace dei lupi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi,citando il luppolo,tu mi consigli di farmi una birra,buttare il cuore oltre l'ostacolo e non pensarci più? Credo che seguirò la tua indicazione...:-))

      Elimina
  7. Ti leggo ora per la prima volta e ti capisco benissimo :D IN bocca al lupo, qualunque sia l'esito!

    RispondiElimina
  8. Ciao Elena, mi sembra che tu abbia già scelto, ma da parte mia ti dico di provarci. Per fortuna Nizza non è lontana da Torino, certo non è dietro l'angolo, ma non è neppure dall'altro capo del mondo. Anch'io ho ricevuto un'offerta molto interessante che prevedeva il trasferimento ad Acqui Terme (ho tre anni in meno di te), e anch'io mi son fatto mille dubbi (la quotidianità è importante), ma adesso che ho fatto questo salto sono soddisfatto e alla fine le relazioni vere rimangono tutte. Buona fortuna!

    RispondiElimina