Io continuo a pizzicarmi il braccio per
vedere un po' se sto sognando, e oggi mi sono fatta il braccio blu.
Cosa c'è di meglio, in un'assolata e quasi calda mattina di
primavera, mettersi un paio di quelle che io chiamo le
“scarpebarche”, cioè le calzature più comode che posseggo,
attraversare la strada e godersi un lungo e profondo respiro davanti
al mare?
Lavanda e rosmarino sul bordo del
balcone come primo abbozzo di ostacolo “erboristico” alle fughe
dei pelosi: la meta della passeggiata è il Mercato dei Fiori, una
delle locations più caratteristiche e colorate della Città Vecchia.
Quindi, gambe in spalla sulla Promenade
des Anglais a godersi bambini e adulti a piedi ,in bici,sui
pattini,sullo skate o su qualunque aggeggio munito di ruote possa
portare in giro.
I galli hanno dovuto tagliare un po' di
teste qualche secolo fa,è vero, ma ne è uscito il massimo del
melting pot,del décontracté. Il poveraccio col riccone, la signora
chic con il marito rasta, il minicane con l'omone, il vecchietto coi
pantaloni alla zuava e la russa tutta vestita Chanel.
Tutti
insieme, mescolati, tranquilli, dimentichi l'uno dell'altro, in un
incredibile chissenefrega della forma, fatto che mi sottolinea quanto
in Italia restiamo irrimediabilmente provinciali rispetto a questo, legati
come siamo a mille etichette, classifiche, stime di appartenenza.
Nell'aria limpida di questa mattinata,
mentre mi godo ogni singola molecola di iodio, ogni foglia di palma,
ogni luccichio sul mare (ma anche ogni lato B di giovani e muscolosi
podisti ...) arrivare al mercato e scegliere un paio di piantine in
qualità di residente e non di turista mi aggiunge più o meno dieci
anni di vita. Sapere che,almeno per un po' spero,potrò fare questo
fino a quando sarò stufa è meglio di qualunque botox o lifting mai
sperimentato.
Gironzolo un po' nella città vecchia, mi infilo in
qualche bottega,mi lego le mani per non comprare nulla, poi torno
verso casa.
Scendo in spiaggia,dove qualche
ristorantino supersciccoso dispone i tavoli all'aperto.
Qualcuno si è seduto sulle pietroline e prende il sole,qualcuno
medita ( e mi mette voglia di imitarlo il prima possibile..), un paio
di cagnolini festeggiano la fine del cattivo tempo correndo a
perdifiato.
Prendo un po' di pietre carine che mi
servono per inventarmi un fermaporta e mi avvio.
Intanto penso a
quale immenso regalo mi è stato fatto dall'universo.
Arriverà il
momento,forse,in cui mi abituerò a tutto questo, ma credo proprio ci vorrà
un po'...
Meravigliosa creatura!
RispondiEliminaClaudia
...grazie---:-))
EliminaMa allora hai visto che hai fatto benissssssimo ad andare li?!?! che brava! Ma raccontaci meglio come ci sei arrivata e che fai li....Ovviamente, se ti va ;-)
RispondiEliminagià :-) un vero grande beneficio! come ci sono arrivata, colpo di...fortuna, cosa faccio,nulla di strepitoso, ma poi vi racconto!!!
EliminaCiao Elena!
RispondiEliminaAppena sbarcata sul tuo blog..beh! Difficile non ritornarci vista la tua postazione da uno dei posti che io amo di più! Che nostalgia mi fai venire..oltre alle ricette spero non ti dispiaccia se attenderò altre foto!!!
Benvenuta Mimi! ebbene sì, è molto difficile non amare Nizza...cercherò di fare foto originali, così da stuzzicare la tua nostalgia fino a farti ritornare!!!
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