Ehi, oggi fa freddo!
Che bello. Lo so, può suonarvi strano sentirmi affermare questo: ieri in questo angolo di paradiso c'erano 24 gradi,con un bel po' di mistral, è vero, ma un cielo blu,un'aria pulita,molti in maniche corte, e così praticamente da settembre, un'estate perenne.
Quante volte,nella mia vita precedente, smoccolando in mezzo al traffico congestionato da una nevicata, appoggiando le cornee sul cofano della macchina nel tentativo di vedere qualcosa in una nebbia praticamente solida, abbaiando contro la pioggia gelata, ho pensato che esistono paesi a perenne temperatura gradevole, sempre sole,sempre spiaggia...
Eppure, devo ammetterlo: il DNA non è acqua, sono nata capra di montagna, e tale resterò, anche se vedere le Alpi invariabilmente mi dà claustrofobia e la pioggia è per me una specie di maledizione -a qualunque temperatura. Non me la bevo la storiella della pioggia rigenerante,l'acqua è bagnata.
Il mio corpo, quello comandato dal cervello rettile, a ottobre vuole il freschino,le foglie che ingialliscono,le prime brume. A novembre vuole vedere i vetri di casa che iniziano ad appannarsi,la sera, e il riscaldamento acceso 8 ore di fila.
A Ognissanti castagne e vino, i funghi,la polenta,le frittelle di mele,insomma tutto il repertorio alla Cesare Pavese,colline nebbiose (e Nebbiolo, bien entendu), galaverna sui prati (traduzione per i non sabaudi:la brina ghiacciata) e foschie sul fiume lento e imponente.
L'altro giorno smaniavo per andare a fare una passeggiata in un prato come dico
io,un prato verde, anche se non è stagione,un po' come quelli della Valle Stretta che ho calpestato ennemila volte,fino alla nausea,fino a desiderare il deserto.
Ho quasi pianto guardando un documentario di altre latitudini a ovest che conosco a menadito, dove l'Oceano è grigio, duro, severo e, nelle sere fredde e ventose i camini enormi ospitano spiedi di prosciutti innaffiati di birra.
Ucciderei per un bicerin bevuto nei piccoli bar caldissimi arrivando da un "fuori" gelido.
La neve,veramente,mi manca pochino: la adoro solo in montagna,appena caduta, quando non ci sono macchine in giro e fa cri-cri sotto i piedi calzati per bene, l'aria è così tersa che potrebbe tagliare un foglio di carta e i rami dei pini ne buttano giù un po',come farina.Ma sono immagini di quarant'anni fa, che quasi non esistono più (sigh).
Qui, le palme sono verdi, i fiori nelle aiuole sono splendenti, il sole è caldo, e molti arrischiano ancora tenute da spiaggia. E' bellissimo, e ringrazio per poter esserci. Ma il Nord mi manca, anche se questo mio nord affettivo in realtà non è poi così tanto profondo, quasi coincide con questo grande Sud.Miracoli di una catena di montagne...neanche poi così alte.Che roba,la geografia.
Che bello. Lo so, può suonarvi strano sentirmi affermare questo: ieri in questo angolo di paradiso c'erano 24 gradi,con un bel po' di mistral, è vero, ma un cielo blu,un'aria pulita,molti in maniche corte, e così praticamente da settembre, un'estate perenne.
Quante volte,nella mia vita precedente, smoccolando in mezzo al traffico congestionato da una nevicata, appoggiando le cornee sul cofano della macchina nel tentativo di vedere qualcosa in una nebbia praticamente solida, abbaiando contro la pioggia gelata, ho pensato che esistono paesi a perenne temperatura gradevole, sempre sole,sempre spiaggia...
Eppure, devo ammetterlo: il DNA non è acqua, sono nata capra di montagna, e tale resterò, anche se vedere le Alpi invariabilmente mi dà claustrofobia e la pioggia è per me una specie di maledizione -a qualunque temperatura. Non me la bevo la storiella della pioggia rigenerante,l'acqua è bagnata.
Il mio corpo, quello comandato dal cervello rettile, a ottobre vuole il freschino,le foglie che ingialliscono,le prime brume. A novembre vuole vedere i vetri di casa che iniziano ad appannarsi,la sera, e il riscaldamento acceso 8 ore di fila.
A Ognissanti castagne e vino, i funghi,la polenta,le frittelle di mele,insomma tutto il repertorio alla Cesare Pavese,colline nebbiose (e Nebbiolo, bien entendu), galaverna sui prati (traduzione per i non sabaudi:la brina ghiacciata) e foschie sul fiume lento e imponente.
L'altro giorno smaniavo per andare a fare una passeggiata in un prato come dico
Valle Stretta e il Monte Thabor, Bardonecchia (To) |
io,un prato verde, anche se non è stagione,un po' come quelli della Valle Stretta che ho calpestato ennemila volte,fino alla nausea,fino a desiderare il deserto.
Ho quasi pianto guardando un documentario di altre latitudini a ovest che conosco a menadito, dove l'Oceano è grigio, duro, severo e, nelle sere fredde e ventose i camini enormi ospitano spiedi di prosciutti innaffiati di birra.
Ucciderei per un bicerin bevuto nei piccoli bar caldissimi arrivando da un "fuori" gelido.
La neve,veramente,mi manca pochino: la adoro solo in montagna,appena caduta, quando non ci sono macchine in giro e fa cri-cri sotto i piedi calzati per bene, l'aria è così tersa che potrebbe tagliare un foglio di carta e i rami dei pini ne buttano giù un po',come farina.Ma sono immagini di quarant'anni fa, che quasi non esistono più (sigh).
Qui, le palme sono verdi, i fiori nelle aiuole sono splendenti, il sole è caldo, e molti arrischiano ancora tenute da spiaggia. E' bellissimo, e ringrazio per poter esserci. Ma il Nord mi manca, anche se questo mio nord affettivo in realtà non è poi così tanto profondo, quasi coincide con questo grande Sud.Miracoli di una catena di montagne...neanche poi così alte.Che roba,la geografia.
Isola 2000, Parco del Mercantour. 90 km da Nizza |
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