Uno pensa "ah che fortuna, vivi al mare, il tempo è sempre bello,l'inverno non esiste, puoi stare senza calze pure d'inverno".
E tu, che fino all'anno scorso vivevi ai piedi delle Alpi, sognavi di trasferirti in un paese dal clima più clemente, senza neve, senza pioggia, senza nebbia, a 21 gradi di media,un paradiso.
Poi, ti capita che al mare ci vai a vivere veramente, e passano le stagioni.
E torna l'inverno. In effetti,quaggiù il clima è molto più dolce.
Quando c'è il sole,cosa che capita spesso, a mezzogiorno scoppi di caldo nelle tue mises piemontesi, fatte di lana e giacca e calza spessa. In questo momento,mentre scrivo, è la sera dell'11 novembre e io ho il riscaldamento spento,perchè non ho freddo (incredibile).
E' una meraviglia,senza dubbio, però le palme restano verdi perchè gli alberi di qui non ingialliscono.
Non c'è il caldarrostaio con il suo fornelletto dal profumo di bruciaticchio.
L'aria non è mai frizzante come in un mattino di tardo autunno vicino alle montagne e,men che meno,non esiste una certa nebbietta di mia conoscenza, che galleggia a un metro da terra, preferibilmente sopra al fiume,nascondendo alberi fiammeggianti.
Il mio orologio biologico, abituato da svariati decenni ad un certo tipo di alternanza metereologica, va un po' in palla.
Chi avrebbe mai immaginato che avrei sentito la mancanza di ciò che avrei giurato di detestare? Mai avrei pensato di essere felice nel fare una passeggiata sotto il cielo grigio, senza sole, e con un accenno di vento freddino.
La più grande soddisfazione di una piemontese emigrata al mare e orgogliosamente calzata di stivale anfibio, è vedere le francesi imbacuccate, ma senza calze,rabbrividire in una giornata di pioggia...
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