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giovedì 18 dicembre 2014

Mysterious ways

Il prossimo marzo del vicinissimo 2015 i miei genitori festeggeranno 50 anni di matrimonio.

Cinquanta. Anni. 

Piu' tempo di quanto io abbia vissuto in terra, fatto alquanto ovvio per le persone di quella generazione e di quella mentalità - le mamme come la mia non restavano incinte prima di 
sposarsi,e i papà come il mio non si sarebbero mai nemmeno permessi di immaginare un accadimento simile.

Piu' tempo di quanto molte coppie del mio mondo conosciuto osino - o sospettino, o temano - immaginare.

Eppure, pur non avendo avuto un rapporto puccipucci, avendo anzi attraversato diversi momenti bassi e anche bassissimi, ai quali ricordo piuttosto chiaramente di aver assistito e a volte pure partecipato, mio padre non vede l'ora di andare a trovare la mia mamma che ora vive in casa di cura - luogo notoriamente superdeprimente, come minimo, anche se si tratta di una location bella, bellissima. 

Lei, da quando Al ha deciso di occuparsi di lei a tempo pieno, manco lo riconosce, anzi per massima beffa del destino - nei rarissimi momenti in cui le sinapsi, urlando come pazze per farsi sentire nel buio di quel cervello ormai deserto e buio, riescono per caso a comunicare qualcosa l'una all'altra - lo prende per suo padre e come tale lo tratta.
Deve esser quantomeno bizzarro  per un uomo di quasi ottant'anni sentirsi apostrofare da una figlia di quattro anni ospitata nel corpo di una donna anziana, che per la verità è sua moglie, con la quale ha vissuto pantaloni a zampa,edonismo reaganiano, rampantismo yuppie e paninari (non tramite me. Io sparavo a vista ad ogni calza Burlington che avesse l'ardire di avvicinarsi alla mia capigliatura gotica), cullando come ultimo sogno il pensiero di una pensione tranquilla e benestante trascorsa insieme.