Bellissima e curiosa giornata,quella che ho passato domenica scorsa in compagnia della mia amica, del suo compagno e del loro piccolo di otto mesi.
Siamo partiti al mattino per recarci in un piccolo paese di campagna a una quarantina di chilometri dalla città, per assistere, B. ed io, ad un congresso di antropologia sulla presenza delle streghe nelle Alpi Occidentali. D.e il miniG. ci avrebbero aspettate fuori, per riunirci alla fine delle due sessioni del mattino e del pomeriggio.
E' stata una esperienza interessante su più livelli: intanto, la sala del congresso era decisamente affollata,considerando il luogo e il tema.
Mi aspettavo di vedere serpentesse e fattucchiere in tenuta d'ordinanza, e invece,
-con mio sommo piacere,devo dire- l'uditorio era composto da molte donne di diverse età, ceto e provenienza, del tutto “normali”, se mi passate l'espressione, a sottolineare il fatto che per essere curiose non è necessario avere un aspetto curioso.
-con mio sommo piacere,devo dire- l'uditorio era composto da molte donne di diverse età, ceto e provenienza, del tutto “normali”, se mi passate l'espressione, a sottolineare il fatto che per essere curiose non è necessario avere un aspetto curioso.
In sala erano presenti anche molti ometti, alcuni anche decisamente anziani e ferratissimi in materia.
I relatori hanno spiegato per sommi capi una serie di aspetti inerenti all'antropologia, alla medicina, alla fitoterapia, alla storia, alla psicologia:
in effetti ci sarebbero voluti molti giorni per esplorare in profondità un argomento tanto vasto e multidisciplinare, ma è stato comunque un ulteriore squarcio su un aspetto molto interessante della nostra vita passata e presente.